Tutto cominciò con una frase oscura nel regolamento delle gare: “ciascun componente di una squadra deve calzare scarpe a suola morbida”. Suole morbide? Ma cosa vuol dire? Nessuno lo ha mai capito davvero. Una sera, durante una delle nostre solite discussioni pseudo-filosofiche a tema matematico, qualcuno ipotizzò che si intendesse “suole di gomma”. Fu allora che il prof. Nesi lanciò la perla: “Suole di Gauss”. Da allora, quel nome è rimasto: un po’ scherzo, un po’ simbolo, ma soprattutto un marchio di appartenenza. Con la nascita della squadra femminile, anche le ragazze hanno trovato il loro nome: Gaussine.
